La residenza n. 17 dell’epoca stalinista a Mosca, situata in via Novopeschanaya, è stata sottoposta per la prima volta a lavori di ristrutturazione.
Durante i lavori di sistemazione dei davanzali delle finestre all’ingresso, gli operai hanno scoperto un diario di uno studente sovietico.
Dato che sulle ultime pagine c’erano un “triplo” e un “due”, è probabile che il proprietario abbia cercato di nascondere i suoi cattivi voti ai genitori.
Anna Dyachenko, una vicina di casa, ha immortalato la rarità appena scoperta sul portico e ne ha parlato sui social media.
Il diario apparteneva a un certo Margorin Sergey, iscritto alla sesta elementare nell’anno accademico 1957-1958. Nonostante gli anni trascorsi, il diario si trovava in buone condizioni grazie alla copertina spessa.
Un commento sui social media ha portato a scoprire la famiglia del ragazzo;
secondo Alexei Margorin, figlio di Sergei Margorin, che viveva in quella casa dal 1944, il diario apparteneva a suo padre.
I nonni hanno raccontato storie di un eroe che amava fare scherzi pratici; quindi potrebbe benissimo meritare un “due” per le sue azioni.
Tuttavia, il “triplo” in matematica dei discendenti li ha stupiti, perché Sergey,
un ex studente con voto scarso, da adulto è diventato ingegnere e ha lavorato in un centro di ricerca di Mosca.