Scopriamo perché la tendenza della “cucina sporca” è di gran moda negli Stati Uniti

Nonostante il suo nome poco brillante, la “cucina sporca” ha comunque riscosso un enorme successo oltreoceano, e per un motivo specifico.

La “dirty cooking” è una tendenza che è di gran moda negli Stati Uniti. No, questa non è una pratica igienica discutibile. Il suo nome descrive effettivamente la funzione di questa parte.

Scopriamo perché la tendenza della “cucina sporca” è di gran moda negli Stati Uniti

La “dirty kitchen”, come la chiamano gli americani, è una cucina adiacente alla vostra “vera” cucina.

“In queste aree del retrocucina, i piatti sporchi possono accumularsi o un cuoco può creare confusione senza interferire con la zona cottura principale”, afferma Sarah Robertson, interior designer presso lo Studio Dearborn.

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In poche parole, la “cucina sporca” è un luogo funzionale in cui ti permetti di sporcarti e riporre.

Mentre la cucina principale sarà il luogo in cui riunirsi con la famiglia e gli amici in un ambiente “più pulito”.

Gli americani amano molto la “cucina sporca”. I più ricchi colgono al volo l’occasione e sono pronti a pagare tra i 45.000 e i 55.000 dollari per installarne uno nella loro casa.

Come indica il sito specializzato House Beautiful, le “cucine sporche” sono completamente attrezzate con gli elettrodomestici essenziali: lavello, lavastoviglie, forno, congelatore, frigorifero, ecc.

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A causa del suo costo molto elevato, l’installazione di una “cucina sporca” non è consigliata agli inquilini transitori.

Chi invece ha la fortuna di possederne uno può vedere aumentare di valore il proprio immobile.

Le “cucine sporche” sono ormai così ricercate che la loro presenza in una casa può generare un ritorno sull’investimento pari all’80%, secondo la piattaforma Zillow.

Vendendo il loro immobile dotato di “cucina sporca”, i venditori possono sperare di ottenere uno sconto extra di 50.000 euro sul prezzo di vendita.

In Francia, e in particolare nel sud-ovest, questa tendenza è meglio conosciuta con il termine “souillarde” che risale al XVIII secolo.

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