A causa di vari fattori, il nostro pianeta sta subendo cambiamenti costanti, una questione di crescente preoccupazione per molti.
Sebbene questi cambiamenti potrebbero non essere sempre immediatamente evidenti, le fotografie servono come potente strumento per rappresentare la vera entità della situazione.
Le immagini pubblicate nel 2023 hanno portato alla luce il significativo danno in corso mentre alcune parti dell’Africa stanno sperimentando una vera e propria frammentazione.
In Kenya, due masse di terra hanno iniziato a separarsi negli ultimi anni, un’evoluzione che ha sorpreso gli abitanti del luogo.
Il baratro tra di esse è così sostanziale che si sta formando un nuovo oceano nel divario, un fenomeno che si prevede diventi completamente realizzato in futuro.
Questa trasformazione non è confinata solo al Kenya; paesi africani vicini come lo Zambia e l’Uganda potrebbero eventualmente sviluppare coste.
Un cambiamento sorprendente considerando il loro attuale status senza sbocco sul mare.
Le ricerche condotte dagli esperti hanno identificato la Rift Valley dell’Africa orientale come il sito in cui è iniziato questo processo geologico,.
Con i confini di tre placche tettoniche che si stanno gradualmente divergendo. La crepa, lunga 35 miglia, è apparsa per la prima volta nei deserti etiopici nel 2005.
Christopher Moore, studente di dottorato presso l’Università di Leeds, nota che questa regione offre un’opportunità unica per studiare come una faglia continentale si trasforma in una faglia oceanica.
Utilizzando la tecnologia radar satellitare, Moore ha monitorato l’attività vulcanica nella regione dell’Africa orientale, dove la graduale frantumazione del continente è più evidente.
La crepa si trova alla convergenza delle placche tettoniche africana, arabica e somala.
Negli ultimi 30 milioni di anni, la placca arabica si è gradualmente allontanata dal continente africano, causando l’apertura del divario.
Mentre la placca arabica si sposta a una velocità di circa un pollice all’anno, le placche africana e somala si muovono ancora più lentamente, a circa mezzo pollice o 0,2 pollici all’anno.
Gli esperti prevedono che questo divario continuerà ad allargarsi, portando alla formazione di un continente separato nell’Africa orientale.
Ken Macdonald, geofisico marino e professore emerito presso l’Università della California, spiega che con le misurazioni GPS.
I movimenti possono essere rilevati fino a pochi millimetri all’anno, fornendo preziose informazioni sui processi geologici in corso.
Alla fine, ci si aspetta che la regione dell’Afar venga inondata, dando origine a un nuovo oceano e a un distinto massa continentale nell’Africa orientale.