C’è sicuramente un considerevole rispetto da guadagnare nel rimanere fedeli alle proprie convinzioni o nel fare sacrifici in nome della propria fede.
Brendan Johnston, un ex lottatore delle scuole superiori del Colorado, incarna questo principio.
Nel 2018, pare abbia preso la decisione di rinunciare a due incontri del torneo statale previsti contro avversarie femminili.
Con questa scelta, ha di fatto concluso la sua carriera di lottatore delle scuole superiori, citando le sue convinzioni religiose e personali come motivazioni per declinare gli incontri.
Il dibattito in corso riguardante l’inclusione di atleti maschili contro femminili nelle competizioni fisiche è più pertinente che mai.
In generale, c’è un consenso sul fatto che mettere uomini contro donne nello sport sia ingiusto.
Le differenze biologiche e fisiologiche intrinseche tra i sessi creano un campo di gioco intrinsecamente disuguale fin dall’inizio.
A 18 anni, Brendan Johnston ha respinto l’idea di competere contro Jaslynn Gallegos della Skyview High nel primo turno di un torneo statale nel 2018.
Brendan, allora senior presso la Classical Academy di Colorado Springs, ha anche scelto di non lottare contro Angel Rios della Valley High nel suo terzo incontro di consolazione.
In un’intervista con KDVR, Brendan, cristiano, ha espresso il suo disagio per la vicinanza fisica e l’aggressività del lottare contro una giovane donna.
Ha attribuito la sua decisione in parte alla sua fede, all’educazione e alle esperienze personali.
Brendan ha sottolineato che non vede le donne come inferiori, ma riconosce le differenze intrinseche tra uomini e donne mentre fa promozione per l’uguaglianza.
Come risultato della decisione di Brendan, ha finito sesto nel torneo, mentre Angel e Jaslynn hanno ottenuto rispettivamente il quarto e il quinto posto.
Jaslynn ha espresso delusione per la decisione di Brendan, dichiarando che ha sempre cercato di dimostrare se stessa solo come lottatrice, indipendentemente dal genere.
Ha rispettato la scelta di Brendan ma si è sentita scoraggiata dall’implicazione che il suo genere l’abbia ostacolata nello sport.